Il Custode del giardino

Il Mattino di Pasqua, è Maria di Magdala la prima ad incontrare Gesù risorto.
Non lo riconosce subito, pensa che sia “il custode del giardino” e si rivolge a lui, è ancora in lacrime ma cerca conforto, invoca un aiuto, alza lo sguardo. «Se c’è un giardino vuol dire che c’è qualcuno che lo custodisce e se ne prende cura, qualcuno che è attento qualcuno che saprà darmi un’indicazione»: questo pensiero porta Maria all’incontro con Gesù, a ritrovare il gusto e la freschezza della chiamata, quell’incontro che cambia la vita e la colloca dentro l’orizzonte di una gioia vera.Mi piace questa immagine del giardino. L’abbiamo ritrovata accompagnando il cammino dei Cresimandi in vista della grande festa con l’arcivescovo domenica scorsa. Il giardino è il simbolo della Creazione, il luogo sorgivo del dono di Dio, del mistero della vocazione di ogni donna e di ogni uomo.
È anche il luogo del peccato, il simbolo della distanza tra noi e Dio che nell’abbraccio con Gesù, nel mistero della sua passione, morte e risurrezione finalmente si ricompone.
Ringraziamo il Signore per il dono di essere Chiesa, custodi del giardino dove, anche quando la nostra testimonianza è un po’ sfuocata, si può incontrare Gesù: l’abbraccio di vita che vince il peccato e la morte. Un luogo dove asciugare le lacrime, condividere un aiuto e un conforto, essere una presenza che aiuta ad alzare lo sguardo e ad accogliere il dono di riconoscere di Gesù che ancora, nuovamente ci chiama e ci accoglie.
Nell’omelia della Messa Crismale di Giovedì santo l’arcivescovo ha rivolto a noi sacerdoti questo invito che volentieri condivido con voi: «Cerchiamo Gesù, restiamo uniti a Gesù, restiamo uniti in Gesù. Perciò restiamo uniti nel celebrare la Pasqua di Gesù, la sua morte, la sua risurrezione, il dono dello Spirito. Preghiamo insieme Gesù»; sia questo l’augurio per le nostre parrocchie, l’impegno e la grazia di questa nostra Pasqua di Risurrezione.

Auguri di cuore. Buona Pasqua!

Don Michele