Celebriamo la Pasqua del Signore – comunicato del Vicario Generale

Carissimi fratelli e sorelle, presbiteri e diaconi, consacrate e consacrati, “la Pasqua verrà” ci ha
ricordato l’Arcivescovo nel suo messaggio di vicinanza e incoraggiamento all’inizio di questo tempo imprevisto, difficile, drammatico ma vissuto da molte persone con dedizione, coraggio, creatività e resistenza.
La Pasqua verrà! Questa certezza è un faro e ci impone di portare tutti insieme le fatiche e le angosce di coloro che vivono “in prima linea” questo momento di emergenza: i tanti malati, soprattutto coloro per i quali la Pasqua sta avvenendo o è già avvenuta, nella solitudine di una camera sterile; gli operatori del mondo sanitario, a cui va la nostra gratitudine e il nostro incoraggiamento, per la dedizione e lo stile vocazionale con cui vivono il loro lavoro in questo tempo così particolare; le tante persone che vivono con fatica questa condizione di restrizione e clausura imposta, che va a sommarsi ad altri impedimenti e motivi di fatica (pensiamo in particolare ai nostri anziani, a quelli ricoverati in residenze e strutture sanitarie).
La Pasqua verrà anche nella celebrazione della Chiesauniversale, in comunione con Papa Francesco che ci sta confermando nella fede; in comunione con tutte le Chiese particolari che vivono in contesti di persecuzione, di guerra, di carestia, di insignificanza. La Pasqua verrà anche nelle nostre celebrazioni che quest’anno avranno un andamento straordinariamente diverso dalla nostra bella e gloriosa tradizione, diverso da quanto già avevamo programmato e sognato di vivere insieme. Insieme con i giovani e i catecumeni per consegnare il Simbolo della fede; insieme con tante persone vicine o lontane dalle nostre chiese, ma desiderose di avere in casa il segno dell’ulivo; insieme tra presbiteri per ascoltarel’Arcivescovo, rinnovare le nostre promesse sacerdotali, portare nelle nostre comunità il Crisma che unge e conferma i nostri fratellini più piccoli – lo stesso Crisma unge le mani dei preti novelli nel rito di ordinazione – e gli Olii per rafforzare il cammino dei catecumeni e per sostenere la fede di malati e infermi.
La Pasqua sarà celebrata in modo straordinariamente diverso perché non ci raduneremo in Assemblea.
In queste settimane abbiamo già sperimentato il conforto e l’aiuto che ci hanno fornito i mezzi, antichi e nuovi, di comunicazione sociale. La presenza dell’Arcivescovo con i messaggi, le preghiere e le omelie è stata preziosa e apprezzata. Ma anche quanta fantasia comunicativa abbiamo scoperto nelle nostre  comunità! Quanta competenza giovanile ha permesso  a preti non proprio avvezzi a queste forme di comunicazione di raggiungerci a casa! Quante catechiste, anche senza “piattaforme dedicate”  come nella scuola, hanno dialogato con i loro ragazzi  dell’iniziazione. Ma anche quanta attenzione hanno  avuto ministri straordinari della comunione eucaristica,  diaconi e preti raggiungendo al telefono i “loro  ammalati”. Potremmo raccontarci anche tante altre esperienze di  comunicazione. Dobbiamo dirci che, forse un po’ timidamente, abbiamo sperimentato anche un’altra forma di comunicazione durante le Domeniche di Quaresima.  Un sussidio, appositamente preparato, ci ha aiutato a  vivere un momento di “celebrazione nella preghiera” in  famiglia. Molte persone, presbiteri, teologi, consacrate,  genitori, catechisti, educatori e, non ultimo, il Servizio  per la Pastorale Liturgica hanno pensato, inventato,  proposto, stimolato celebrazioni in famiglia, o in piccoli gruppi, per scoprire anche in questo modo che  c’è una “chiesa domestica” nella “chiesa parrocchiale”  in comunione con la “Chiesa diocesana”. Anche in  questo modo abbiamo custodito nel cuore quella  “voglia di comunità” e soprattutto quel desiderio di  celebrazione eucaristica domenicale, di cui tutti  avvertiamo la mancanza. Vorremmo perciò vivere i giorni della “settimana  santa” e in particolare del Triduo Pasquale esprimendo nello stesso tempo il legame con il  Vescovo e con il presbiterio delle nostre Comunità Pastorali, e il legame “domestico” della  famiglia, delle piccole comunità di vicinato; ed anche il  legame fraterno con chi è ammalato e solo: ciascuno e  ciascuna famiglia, soggetti responsabili della  celebrazione del mistero pasquale in un’intimità  domestica che respira secondo il cuore di Dio.  Oltremodo prezioso sarà, proprio nella “settimana  santa”, esortare a questa responsabilità le famiglie dei  ragazzi dell’iniziazione cristiana. Per quanto detto, a significare la bellezza ecclesiale della preghiera  domestica, il sussidio che verrà approntato per ciascuna celebrazione prevederà anche l’ascolto della  parola del Vescovo. Scopriamo con  stupore che il  Signore è vivo e  all’opera in mezzo a  noi con il suo  Spirito che crea  comunione,  perdono, carità,  giustizia, fraternità.  Accorgiamoci che  sappiamo “addirittura” affrontare questo nostro  inaspettato cambiamento d’epoca, moltiplicando  risorse, intelligenza, operosa carità e imprenditorialità. Riconosciamoci capaci di ascoltare il grido di dolore di  tanti fratelli e sorelle ammalati che in questi giorni  stanno combattendo contro questa epidemia, ed anche quello di coloro che hanno perduto i loro cari e  cercano consolazione e giustizia: il Signore accolga  nella pace coloro che hanno concluso la loro esistenza  terrena. Continuiamo con fiducia il nostro  pellegrinaggio verso la Gerusalemme celeste, magari  camminando più lentamente, ma insieme. INDICAZIONI PRATICHE PER LE CELEBRAZIONI DELLA  SETTIMANA SANTA

1. Indicazioni generali Raccolti i suggerimenti del popolo di Dio e le  indicazioni della Congregazione per il Culto Divino e  della Conferenza Episcopale Italiana, si stabiliscono  queste direttive: – L’Arcivescovo celebra la Settimana Autentica ed il  Triduo Pasquale in Cattedrale. Per offrire ai fedeli la possibilità di unirsi in preghiera,  le celebrazioni liturgiche saranno trasmesse in diretta  su Chiesa Tv (can. 195 d.t.), www.chiesadimilano.it,  Radio Marconi, Radio Mater e sul canale YouTube  chiesadimilano.it Gli orari delle celebrazioni sono i seguenti: Domenica  delle Palme (ore 11.00); Messa nella cena del Signore  (ore 17.30); Celebrazione della Passione del Signore  (ore 15.00); Veglia Pasquale (ore 21.00); Pasqua di  Resurrezione (ore 11.00). – La celebrazione domestica del mistero pasquale. L’emergenza di questi giorni può rappresentare  l’occasione per apprendere uno stile di preghiera in  famiglia, tra genitori e figli, sperimentando la  responsabilità battesimale nella gioia di essere “chiesa  domestica”. – Nelle Comunità pastorali e nelle Parrocchie la Messa  della Domenica delle Palme, la Messa nella cena del Signore, la Celebrazione della Passione  del Signore, la Veglia Pasquale e la Messa della Pasqua  di Resurrezione avvengono tutte in assenza di popolo,  evitando la concelebrazione qualora non fosse  possibile adottare il rispetto delle misure sanitarie, a  partire dalla distanza fisica. Nell’osservanza delle  identiche misure e per garantire un minimo di dignità  alla celebrazione, accanto al celebrante sia assicurata  la partecipazione di un diacono, di un ministrante, oltre  che di un lettore, un cantore, un organista ed,  eventualmente, un operatore per la trasmissione via  web. – Le chiese, secondo le disposizioni dell’autorità, salvo  cambiamenti ulteriori, e al di fuori delle celebrazioni,  rimangono aperte garantendo tutte le misure  necessarie previste a evitare assembramenti e contatti  tra le persone. Non si organizzino perciò celebrazioni  della penitenza, adorazioni eucaristiche, adorazioni  della Croce o Via Crucis. – Ogni Parroco è invitato a celebrare nella propria  chiesa parrocchiale.

2. Indicazioni particolari. La “Veglia in traditione Symboli” per i giovani viene  rinviata ad una data successiva al termine dell’emergenza sanitaria. Sarà la prima occasione per  ritrovarsi insieme e con l’Arcivescovo. – La Domenica delle  Palme sarà celebrata  secondo la forma  “Messa del giorno”  (senza processione).  La benedizione e la  distribuzione degli ulivi  benedetti viene  rimandata ad una  celebrazione  successiva, al termine  dell’emergenza  sanitaria, che assuma il  tono del ringraziamento,  richiamando l’evento della fine del diluvio annunciato  da una colomba con nel becco un ramoscello d’ulivo. – La Giornata Mondiale della Gioventù quest’anno è  celebrata nelle Diocesi. Ogni gruppo giovanile,  associazione, movimento, trovi le vie per leggere,  commentare, mettere in pratica il messaggio di Papa  Francesco “Giovane, dico a te, alzati …” (Lc 7,14). – La Messa nella Cena del Signore viene celebrata nei  Vesperi, secondo il Messale. Al termine non viene fatta  la processione e l’Eucaristia si custodisce nel tabernacolo.  – Il Venerdì Santo le celebrazioni della Passione del  Signore e della Deposizione si svolgono secondo i Libri  Liturgici. L’atto di adorazione alla Croce mediante il  bacio sia limitato al solo celebrante. Nella preghiera  universale ambrosiana (nn. 10 e 11) sono già contenute  invocazioni che richiamano l’emergenza che stiamo  vivendo.  Al di fuori delle celebrazioni si può esporre nelle chiese  il Crocifisso, evitando la pratica devozionale del bacio. – La Veglia Pasquale sia celebrata solo nella Cattedrale  e nelle Chiese Parrocchiali. Si celebri secondo i Libri  Liturgici ambrosiani (accensione del cero, Preconio,  liturgia della Parola con annuncio della Risurrezione).  La parte battesimale comporti solo la benedizione  dell’acqua e il rinnovo delle promesse (la benedizione  del fonte nelle chiese parrocchiali sia rimandata ad  altra domenica del tempo pasquale).