“Nel suono delle campane la voce di un popolo in cammino”

“Perché suonano le campane, se poi la gente non può  venire in chiesa?” Tanti si fanno questa domanda, anzi c’è chi arriva a  sostenere che il suono delle campane sia un po’ una  “tentazione” a disobbedire all’invito pressante delle  autorità “Restate in casa” Le campane , il campanile sono  sempre stati segni di una identità  sia per i credenti che vedevano  nelle campane e nel campanile il  segno di una comunità cristiana, sia  per i non credenti che ritrovavano  semplicemente una identificazione  territoriale. Per la società moderna il suono delle campane non è  stato più il richiamo della “voce di Dio”, anzi un suono  che andava regolato per non creare disturbo. Oggi questo suono, nel silenzio della tragica situazione  che stiamo vivendo lo si sente di più. Non vuole  chiaramente essere un incentivo alla disobbedienza,  ma semplicemente “sottolineare la vicinanza spirituale  degli agli altri” e per i credenti che in chiesa si sta  celebrando una funzione religiosa e che anche loro, pur  assenti, possono unirsi nella preghiera trasformando la  propria casa in un piccola chiesa domestica.  Per chi non crede, il suono delle campane si unisce a i  molteplici canti e saluti dei balconi di  tutta Italia per rircordarci che al “di là  delle distanze non siamo soli” siamo e  saremo sempre una comunità, “figli della  stessa umanità” La chiesa aperta ci ricorda che noi  crediamo un Dio che si è incarnato e che  anche in questo memento non si chiude  dentro di sé ma continua ad incarnarsi.