Lettera aperta agli adolescenti ed ai loro genitori

Testo evangelico: Lc 7,11-17.

In seguito si recò in una città chiamata Nain e facevano la strada con lui i discepoli e grande folla. Quando fu vicino alla porta della città, ecco che veniva portato al sepolcro un morto, figlio unico di madre vedova; e molta gente della città era con lei. Vedendola, il Signore ne ebbe compassione e le disse: «Non piangere!». E accostatosi toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Giovinetto, dico a te, alzati!». Il morto si levò a sedere e incominciò a parlare. Ed egli lo diede alla madre. Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi e Dio ha visitato il suo popolo». La fama di questi fatti si diffuse in tutta la Giudea e per tutta la regione.

“Giovinetto dico a te, alzati!”, forse rende meglio in latino: “Adulescens, tibi dico, surge!” sono le parole che Gesù rivolge a noi adolescenti dell’Oratorio quando ci lasciamo prendere dalla svogliatezza e dalla passività della vita… Il Signore ci rivolge questa parola per “svegliarci”, spronarci a metterci in cammino verso la sequela sempre più desiderata e sempre più autentica.
Questo cammino lo abbiamo intrapreso insieme, genitori, educatori e ragazzi, perché solo così potremo aiutarci a scoprire quali passi compiere per appartenere sempre più a Lui e testimoniare agli altri la bellezza di essere discepoli.
Ragazzi e ragazze dalla prima alla trza superiore con un grande desiderio di stare insieme in modo costruttivo, accomunati dal desiderio di conoscere più a fondo Gesù e noi stessi.
Ci si trova ogni martedì dalle 21.00 alle 22.00.
Ovviamente questo non è tutto, ci saranno proposte, anche se centrali e irrinunciabili rimangono sempre la Messa domenicale e la catechesi.
È l’invito a non restare seduti, accasciati sotto il peso delle nostre preoccupazioni.
Quindi a noi il compito di tener vivi, sempre più bello e “accogliente” il nostro oratorio.
Siamo tutti chiamati ad animare la vita oratoriana ma anche e soprattutto ad essere presenza costante e costruttiva all’interno della struttura, sempre con un occhio di riguardo ai più piccoli per cui dobbiamo essere un esempio di crescita.
Per questo siamo chiamati a fare anche delle scelte, a costruire una scala di valori che non ci serve solo per questi anni ma anche e soprattutto per la nostra vita.
La fedeltà agli impegni assunti nel momento che abbiamo aderito al cammino educativo per la nostra età, diventa fondamentale, come fondamentale è la fedeltà agli impegni proposti dal Decanato e dalla Diocesi per lo specifico cammino della nostra età.
Non è certamente bello l’episodio capitato in occasione dell’iniziativa della Diocesi “La notte dei santi” quando data la propria adesione, per incomprensibili motivi a uno uno ci si è ritirati.
Occorre davvero che ognuno, educatori, genitori, adulti e ragazzi ci chiediamo: quali sono i valori più importanti della mia vita? Con quali criteri sto educando questi ragazzi?