La politica come esercizio di responsabilità

Dal Messaggio dell’Arcivescovo ai diciottenni della Diocesi (II parte):

A 18 anni si acquisisce il diritto-dovere di votare per esprimere le proprie scelte in campo politico e amministrativo. Scegliere le persone e le forze politiche che devono governare la nazione ed esercitare responsabilità amministrative in regione o in città è un’espressione di quella responsabilità per il bene comune che rende cittadini a pieno titolo. Nel nostro tempo «la politica» è spesso circondata da una valutazione così negativa e da pregiudizi così radicati che si può essere scoraggiati dall’intraprendere ogni impegno e ogni iniziativa in questo campo. Ma ora è necessario che le cose cambino, perché la politica è l’esercizio della responsabilità per il bene comune e per il futuro del Paese; e chi può avviare un cambiamento se non uomini e donne che si fanno avanti e hanno dentro la voglia di mettere mano all’impresa di aggiustare il mondo? Mi torna in mente il discorso di Pericle agli Ateniesi in un momento drammatico della guerra del Peloponneso: Amiamo il bello, ma con semplicità, e ci dedichiamo al sapere, ma senza debolezza; adoperiamo la ricchezza più per la possibilità di agire che essa offre, che per sciocco vanto di discorsi, e la povertà non è vergognosa ad ammettersi per nessuno, mentre lo è assai più il non darsi da fare per liberarsene. Riuniamo in noi la cura degli affari pubblici insieme a quella degli affari privati, e se anche ci dedichiamo ad altre attività, pure non manca in noi la conoscenza degli interessi pubblici. Siamo i soli, infatti, a considerare non già ozioso, ma inutile chi non se ne interessa.

Per questo rivolgo un appello ai 18enni e a tutti i giovani: io credo che voi potete informarvi, potete pensare, potete discutere, potete farvi un’idea di quale direzione prendere e di cosa fare del vostro voto, il vostro primo voto! Un segnale di un’epoca nuova. Non cambierà tutto in una tornata elettorale; ma certo con l’astensionismo non si cambia niente! Voi potete pretendere che vi siano chiariti i programmi, le intenzioni dei candidati che si presentano, le procedure di verifica di cui i cittadini dispongono; voi potete mettervi insieme per far valere le priorità che vi stanno a cuore e per individuare le persone e le forze politiche che se ne fanno carico. Forse qualcuno di voi può anche farsi avanti per rappresentare gli altri nelle liste per le elezioni amministrative e diventare voce che tiene vive le istanze dei giovani là dove si affrontano le questioni rilevanti per la città. Io ho fiducia che questa vostra generazione può reagire all’inerzia, allo scoraggiamento e all’individualismo, e dare un segnale a tutti gli adulti e alla classe politica e amministrativa di un rinascere del desiderio di partecipare, di contribuire al bene comune, di cercare vie per dare forma al «buon vicinato» che rende desiderabile vivere gli uni accanto agli altri e appartenere alla comunità.

+ Mario Delpini