Per recepire in Diocesi la “Amoris Laetitia” (3)

Pubblichiamo “a puntate” le indicazioni del Vicario generale monsignor Mario Delpini per favorire un percorso di recezione in Diocesi dell’Esortazione apostolica del Papa “Amoris Laetitia”. Questo testo è il frutto di un’ampia e articolata consultazione che ha coinvolto il Consiglio episcopale milanese, i Vicari e i Decani.
5. Per la recezione di Amoris Laetitia: ripensare la pastorale familiare
Il frutto desiderabile di tutto il cammino compiuto dalla Chiesa e raccolto da Papa Francesco nell’esortazione apostolica è un ripensamento, un rilancio, un rinnovato impegno per una pastorale familiare (cfr cap 6, nn. 199-258). Le direzioni dell’impegno sono molteplici e, in buona sostanza, confermano quanto in diocesi si è fatto e si continua a fare perché sia annunciato il “Vangelo della famiglia”, contrastando una cultura della precarietà e dell’egocentrismo, della paura e della confusione che esprime insofferenza nei confronti della prospettiva di fedeltà e definitività intrinseca alla logica dell’amore e vive con apprensione il tema della generazione. L’impressione complessiva è che la prassi diocesana abbia investito molto e con intelligenza nella preparazione al matrimonio, nell’accompagnamento delle giovani coppie, nei percorsi di pastorale familiare, nella vicinanza alle coppie ferite e alle situazioni cosiddette “irregolari”. Amoris Laetitia offre contenuti e stili che incoraggiano a rivisitare le diverse tappe della vita familiare e la molteplicità delle relazioni che la famiglia istituisce, per rinnovare la proposta cristiana come buona notizia per la famiglia e per tutte le tematiche connesse. Ne può derivare un rinnovato slancio nell’annunciare il Vangelo della famiglia. Né si dovrà sottovalutare il compito di confrontarsi con il pensiero contemporaneo che in nome dell’amore tende ad abolire il matrimonio, offrendo argomentazioni che mostrano la convenienza della fedeltà e fecondità e confermano la proposta cristiana del matrimonio (cfr n. 35 e 287).
Promotori di questo annuncio devono essere anzitutto coloro che vivono questa vocazione.