La Settimana Santa

Un gruppo di bambini ascolta il racconto del diluvio e segue affascinato le immagini di una ricostruzione cinematografica. Una colomba ritorna all’arca di Noè portando con il becco un ramoscello di ulivo. La natura ha ripreso a vivere, nel creato è tornata l’armonia e la pace, la possibilità della vita.
A scuola l’insegnante racconta di un grande artista, che, invitato a disegnare un simbolo per la pace tra i popoli, si ispira al racconto della Bibbia e disegna “la colomba della pace” con nel becco il ramoscello di ulivo. La catechista all’oratorio ha rivolto un invito gioioso: domenica vi aspetto in chiesa. E’ la domenica delle palme o dell’ulivo. Non si tratta di ascoltare un racconto o di disegnare dei simboli, ma di rivivere un momento festoso della vita di Gesù, il suo ingresso nella città di Gerusalemme, con la gente, festante, che stacca rami di ulivo e di palma dagli alberi e li agita cantando: “Benedetto colui che viene nel nome del Signore”. E i ragazzi in prima fila a far festa e a cantare. E’ il Re della promessa di verità, giustizia e pace, che Dio da sempre ha rivolto all’uomo. E’ l’inizio della Settimana Santa, che il credente vive, celebrando la speranza di essere liberato dal potere del peccato e della morte.
Un ragazzo mi ha detto: “Mia mamma mette il ramo d’ulivo benedetto sotto il cuscino. Le ho chiesto: ‘Perché?’. Mi ha risposto: ‘Non si sa mai…’ “. Nel segno festoso dell’ulivo, che non è oggetto scaramantico, inizia la memoria “celebrata” della Morte e Risurrezione di Gesù.