La settimana dell’educazione

Tre affermazioni ovvie, in cui tutti ci riconosciamo: educare è un grave dovere; educare oggi è difficile in una società tanto complicata; la parrocchia investa il meglio di sé per i ragazzi. Si possono aprire commenti carichi di speranze e nostalgie, di ansie e di progetti, di storie e di fatiche.
Comunque se ne parli, il punto di partenza deve essere positivo, che significa “rispetto” per il mondo dei genitori e degli educatori. Nessuno racconta la preoccupazione e la sofferenza, l’impegno diuturno e l’intelligente pazienza, l’intimo entusiasmo di gran parte di loro.

Pensando al nostro oratorio, raccogliamo l’invito della diocesi a dedicare questi giorni al tema dell’educazione in parrocchia. L’invito è a “guardare l’oratorio nel modo giusto. Non certo nella modalità nostalgica che rimpiange il passato, forse nemmeno con lo sguardo di chi vive il presente soffermandosi solo sulle problematicità e sulle mancanze. Lo sguardo sulla realtà dell’oratorio…è quello dei “profeti”. Essi guardano al passato e cantano ringraziando; guardano il presente e pregano, guardano il futuro e sorridono, perché lo Spirito non smette di suggerire sogni e visioni…”. Gli adulti che “servono” il nostro oratorio abbiano speranza nel Signore, unità d’azione e il “rispetto” di tutta la comunità cristiana.