Le profezie adempiute

Un gruppo di persone, a cena, in casa di comuni amici. Scorrono le notizie del telegiornale. Che tristezza, spegni!, dice un commensale. No, aspetta, voglio sentire del viaggio del Papa in Africa. È un uomo che cerca di non spegnere la fiammella fumigante della speranza nei luoghi, ove la vita è difficile… Si apre una discussione che tocca temi di fede, di politica, di vissuti personali. Il parlare non è sempre sereno, perché è un momento di sincero confronto, ove non ha senso citare luoghi comuni, ma è necessario esporsi di fronte agli altri.
È un interrogativo diffuso, quando si è persone di buona volontà, che cercano chiarezze e impegno conseguente, in questo momento di una storia preoccupante, ma che si intende vivere insieme ad ogni altro uomo di buona volontà e con tanti altri fratelli che sono nel bisogno urgente di giustizia e pace.
Il nostro vescovo, il card. Angelo Scola, ha scritto “Dio conduce la storia secondo la sua misura”. Non è caparbietà intellettuale, chiusura al buon senso, continuare a cercare i segni di questa “misura” di Dio, ascoltando e meditando la sua Parola.
Perché ci prepariamo a celebrare il Natale anche quest’anno? Perché crediamo che in Cristo ci è stato svelata la “misura” del Padre che è nei cieli: la sua FEDELTÀ PATERNA. Cristo è tra noi e ci accompagna. È il Figlio e il Fratello che ci è donato, perché da tutti sia conosciuto, e tutti abbiano la possibilità di essere figli responsabili del progetto provvidenziale di Dio.
Se c’è una domanda da farsi, prima di ogni altra riflessione, e senza pregiudiziali, è questa: ma io ho il cuore pulito e semplice come quello di un bambino, qualunque bambino, che attende verità, giustizia e pace? Così Gesù ha definito i suoi ascoltatori. Li ha chiamati suoi famigliari. Non c’è augurio più bello e vero… da scambiarci!