Andrà tutto bene, se andrà bene a tutti

Siamo tutti preoccupati per ciò che stiamo vivendo come donne e uomini di questo mondo.
Nonostante l’umanità abbia fatti grandi progressi in tutti i campi, abbiamo scoperto che siamo sempre e comunque fragili, esposti all’imprevisto e all’imprevedibile.
E anche i cambi climatici ci fanno capire che non siamo i padroni del creato ma i custodi.
Dobbiamo tradurre questi pensieri in un nuovo e concreto stile di vita. Uno stile che deve iniziare dalla volontà di discernere non solo ciò che è bene per noi ma anche il bene di tutti.
ANDRÀ TUTTO BENE SE ANDRÀ BENE A TUTTI.
Per questo dobbiamo pensare anche un progetto sociale e politico nuovo.
In queste circostanze anche la vita della Chiesa e quindi anche della nostre Parrocchie, sono chiamate a riflettere e ad agire verso un cambiamento radicale.
È in atto un grande dibattito che ci obbliga a metterci in gioco, ma non è facile prendere una decisione.
Anche in questo caso è più che urgente metterci insieme e lavorare insieme. Soprattutto in famiglia.
La fede muore se in famiglia non si prega e non ci si sforza di volersi bene, di superare le difficoltà insieme (e queste settimane mi immagino siano state una palestra di pazienza, di perdono reciproco, di sofferenze e di gioie semplici ma belle).
Dal 18 maggio si potrà riprendere la celebrazione della S. Messa insieme, vedremo come si potrà.
Probabilmente saremo sempre meno… ma spero che coloro che decideranno di partecipare alla S. Messa non lo facciano più per abitudine ma per convinzione.
Forse, se Dio vuole, se le nostre scelte saranno più semplici e coerenti, ANDRÀ TUTTO BENE.
Mettiamocela tutta, e tutti insieme, nonostante le incertezze e le difficoltà, cresceremo come persone che sono cristiane.