Per una catechesi sul “Credo” – Cristo redentore

La storia del Simbolo ci documenta le tante  controversie per la definizione della figura di Gesù, il  Cristo. Ed ancora oggi capita di  sentire parlare di Gesù come di un  saggio del suo tempo, di un  guaritore come molti si  presentavano in quel periodo, e di  ridurre il Vangelo ad una sublime  opera di contenuti morali  fondamentali per l’uomo. Noi non seguiamo una scuola  filosofica morale, ma crediamo in una persona e  scegliamo di esserne discepoli. La figura di Cristo è il punto sostanziale e centrale della  proclamazione del Simbolo. Una affermazione è  riassuntiva: “per noi e per la nostra salvezza” . E’ l’opera  grandiosa che il Padre ha voluto nella sua misericordia.  E così l’incomprensibile di Dio è divenuto realtà. All’espressione “ si è incarnato” ci inginocchiamo  davanti al mistero. Siamo di fronte alla divinità increata  e all’unità essenziale con il Padre. L’entrata nella storia  ed il suo assumere l’umana natura dalla Vergine,  completa il quadro della misteriosa persona del  Redentore. IL Simbolo poi si volge a considerare la sua opera  descritta in due fasi: la discesa nel sepolcro attraverso  la Croce e la Passione, sempre “pro nobis”, e poi  l’esaltazione del trionfo della sua “ Risurrezione”  “secondo la Scrittura”, che preconizza già nell’Antica  Alleanza il trionfo finale del Messia, il ritorno alla gloria  del Padre,il giudizio e il suo Regno senza fine, come era  stato annunciato nel messaggio dell’angelo.