Ricostruire comunità in Europa

In concomitanza con le elezioni europee pubblichiamo alcuni passaggi della dichiarazione della Commissione Episcopale dei Paesi dell’Unione Europea (COMECE):

La Chiesa Cattolica è stata parte della costruzione europea per oltre 2 millenni, dalle sue radici fino ad oggi, dando un contributo con la sua Dottrina Sociale. Dieci anni fa, l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona aveva offerto nuove possibilità. Di fronte a molte incertezze, il sentire comune sembra oggi meno ottimistico. Le elezioni europee del 2019 arrivano nel momento giusto per esprimere scelte politiche che potranno rinnovare la fratellanza tra popoli e persone, rilanciando il progetto europeo. In questo contesto, i Vescovi della Comece esortano tutti i credenti e tutte le persone di buona volontà a votare. Invitiamo i nostri concittadini europei a non cadere nella tentazione di un ripiegamento su se stessi, ma a esercitare i loro diritti per costruire l’Europa. Facendo sentire la propria opinione politica, le persone hanno la capacità di indirizzare l’Unione nella direzione in cui desiderano andare. […]

L’Europa a volte è percepita come distante e auto-referenziale. Come cittadini europei, dobbiamo fare un passo avanti e assumerci la responsabilità di dare un significato concreto all’espressione “unità nella diversità”. L’unità nella diversità implica regole comuni, che tengano conto della legittima protezione e promozione delle libertà e delle opportunità attraverso processi democratici che manifestino responsabilità, trasparenza e una giusta realizzazione dello stato di diritto. Le autorità pubbliche europee non dovrebbero essere percepite come coloro che impongono decisioni unilaterali dall’esterno, ma piuttosto come coloro che favoriscono l’impegno personale e collettivo di tutti i cittadini in un dialogo sincero, creativo e rispettoso. Per far fronte a queste sfide, l’UE deve riscoprire la sua identità comune e rafforzare la sua solidarietà, così da rinnovare i legami sociali che esistono sia nei, sia tra i Paesi e i popoli. Abbiamo bisogno di un’Unione europea che sappia proteggere le famiglie, le persone più vulnerabili, le diverse culture. Il rispetto del principio di sussidiarietà dovrebbe essere un pilastro fondamentale di una Unione in cui tutti si sentano a casa propria, uguali costruttori – oseremmo dire “conduttori” – del progetto europeo. Ciò significa allo stesso tempo custodire e preservare i risultati dell’UE, ed essere abbastanza ambiziosi da trovarne di nuovi. Il dialogo con le Chiese e le comunità religiose dovrebbe essere ulteriormente rafforzato sulla base dell’articolo 17 del suo Trattato istitutivo, con creatività, impegno e rispetto da parte delle istituzioni europee. […]

Si dovrebbero sviluppare a livello UE un insieme di regole e processi a favore della famiglia, così da accompagnare lo sviluppo umano integrale delle persone, delle famiglie e delle comunità. La questione demografica deve essere rimessa al centro della scena, sia in riferimento alla natalità, sia all’invecchiamento. La mancanza di speranza e di prospettive porta diversi Paesi a un rapido declino della popolazione. I giovani europei devono sentirsi rassicurati, in condizione di poter formare una famiglia e di ritrovare speranza nel loro Paese di origine, attraverso progetti comuni e mutualmente vantaggiosi. Il benessere della famiglia umana è legato a un’Unione che favorisca una economia sociale di mercato. Le politiche per ridurre la povertà dovrebbero basarsi sull’idea che quel che funziona per i meno fortunati funziona per tutti. Occorre un rinnovato sforzo per trovare soluzioni efficaci e condivise riguardo ai processi di migrazione, asilo e integrazione. […]

Votare a queste elezioni significa anche assumersi la responsabilità per il ruolo insostituibile dell’Europa a livello globale. Il bene comune è più grande dell’Europa. Ad esempio, l’attenzione e la cura per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile non possono essere limitate entro i confini della UE: i risultati elettorali contribuiranno all’adozione di decisioni che riguardano l’intera umanità. Un’Unione forte sulla scena internazionale è anche necessaria per la promozione e la protezione dei diritti umani in tutti i settori e perché sia efficace il contributo dell’UE, in quanto attore multilaterale, alla pace e alla giustizia economica. L’Europa deve rimanere competitiva senza rinunciare ai suoi principi e standard. […]chiediamo a tutti i cittadini, giovani e meno giovani, di votare e impegnarsi nella campagna elettorale e nelle elezioni europee: questo è il modo migliore per costruire l’Europa secondo ciò che ritengono sia giusto ed equo. Votare non è solo un diritto e un dovere, ma anche un’opportunità per dare concretamente forma alla costruzione europea!