Domenica 1 marzo – “Domenica della Samaritana”

E’ tempo di “conversione”, parola che significa correzione dell’orientamento per essere sulla giusta strada verso la meta. La meta è l’ imitazione di Cristo, perché essere cristiani significa vivere come ha vissuto Lui.
La sua vita è stata un’esperienza di fedeltà per amore alla volontà del Padre che è nei cieli, e di totale dedizione al bene ultimo che è di ogni uomo, la liberazione dal male e dalla morte per vivere come figli del Padre.
La Quaresima rilancia con forza questa indicazione di conversione, perché ci prepara a celebrare la pienezza della vita di Cristo: la sua morte e resurrezione, la sua Pasqua.
Ho chiesto ad un giovane di tradurci questo cammino quaresimale in una indicazione essenziale, concreta, quotidiana. Mi ha risposto: se troviamo più tempo per Dio, troviamo più tempo anche per gli uomini. I Santi hanno fatto così e vale il loro buon esempio.
Ed ha precisato: se preghi ti parla e lo ascolti, ti dona il coraggio di tre cose.
o Il coraggio dell’onestà nella tua coscienza: stare davanti allo specchio della Sua Parola con la coscienza nuda da scusanti e timori è un’esperienza di interiore pacificazione.
o Il coraggio di fare subito qualcosa di più concreto per chi ha bisogno. Stare davanti allo specchio delle sofferenze che ci circondano, con la coscienza fragile per tanti compromessi, è un’esperienza che libera dal protezionismo di ciò che è “mio” e testimonia la giustizia del Vangelo.
o Il coraggio del “non lasciar perdere“, che è caduta di speranza, soprattutto se si sono presi impegni che valgono per la vita e si prova un’intima stanchezza e solitudine, anche per la situazione storica, carica di violenza che il mondo sta vivendo.
Dopo averlo ascoltato ho pensato che non c’era nulla da precisare o da aggiungere.
Mons. Carlo Galli