Pace

La sera di sabato 10 gennaio, finalmente, si è svolta la Marcia della Pace.
Era una manifestazione molto attesa, specialmente dopo i fatti che hanno colpito la Francia nei giorni precedenti.
È stato un evento significativo, anche nelle modalità di svolgimento: tre cortei, uno della comunità civile, uno della comunità cristiana e uno della comunità musulmana, partiti da tre punti diversi, hanno percorso le vie della città in modo più o meno silenzioso per unirsi in piazza Libertà, di fronte alla Basilica, per raggiungere insieme il cortile del Broletto.
La nostra Gallarate, ormai nei fatti multietnica e multireligiosa (basti guardare il nostro rione), è stata attraversata da un unico desiderio che, per una volta, ci ha unito: è stato invocato il dono della pace.
È davvero importante ripartire tutti da quel cortile del Broletto e ricordare ogni giorno che è possibile camminare insieme. Non bisogna cedere al buonismo o all’ingenuità: le difficoltà nella convivenza e nel cammino di integrazione ci sono e non devono essere sottovalutate. Ci deve unire, però, il riconoscimento reciproco del valore e della dignità dell’altro in quanto essere umano: lo dobbiamo dire sia come cittadini di una moderna democrazia europea, sia come Cristiani, chiamati a scorgere nel prossimo, chiunque egli sia, la traccia della presenza di Cristo; una presenza magari difficile da riconoscere, ma che nessuno può cancellare completamente.
Ricordiamo cosa dice Gesù in Mt 25: «Ero straniero e mi avete accolto».
Invochiamo, in questa settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani, il dono della pace, per tutti, e il dono della sapienza, per poter accogliere veramente l’altro, riconoscendo il valore della diversità e insieme senza annacquare la propria identità.

don Mirco Motta