Lettera ai Soldati

passion_soldatiQUARESIMA 2014 – VIA CRUCIS PER I RAGAZZI
“LETTERA AI SOLDATI”
di MONS. CARLO GALLI

 

Spettabili soldati,

                        vi scrivo con qualche difficoltà. Avete incontrato Cristo nel momento della sua morte, siete stati parte attiva in quel triste spettacolo. Lo avete torturato con la flagellazione, dileggiato con il gioco del finto re e la corona di spine, l’avete angariato lungo la strada del Calvario, l’avete denudato e inchiodato sulla croce e da ultimo il colpo di lancia che gli ha perforato il costato. Poi vi siete giocati ai dadi i suoi vestiti.

Mi direte: era il nostro mestiere. Il “mestiere del soldato” è per me un problema. Ci devo pensare seriamente. Ho sentito una persona fare questa affermazione: in tutte le organizzazioni ci deve essere qualcuno che fa il lavoro “sporco”. Nella morte di Gesù è toccato a voi. Ma oggi non è sempre così. Ci sono dei soldati che partono per missioni di pace in luoghi pericolosi e qualcuno perde la vita. Ho sentimenti di stima e rispetto per loro.

Tornando a voi, avete umiliato Gesù trattandolo in quel modo, ma Lui vi ha guardato con la sua “umiltà”, quella che aveva deciso facendosi uomo, disposto ad arrivare fino in fondo, ad essere inchiodato.
La prepotenza di un mondo ingiusto veniva in quel momento a scontrarsi con la non violenza di un giusto innocente. Quello sguardo dell’umile, apparentemente sconfitto, ha turbato la vostra coscienza, mentre un terremoto sconvolgeva la natura.

Siete stati presi da un grande timore e ve ne siete andati dicendo: “Davvero costui era il Figlio di Dio”. Mi riprometto di tornare a contemplare la scena della crocifissione di Gesù, e cercare il suo volto, il suo sguardo.

Voglio sperare veramente che la bontà vinca sulla cattiveria.

Vi saluto.

 Un ragazzo dell’Oratorio di Cascinetta