Migranti minorenni, vulnerabili e senza voce

In occasione della 103^ Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, riportiamo alcuni passaggi del messaggio del Papa:
[…] in occasione dell’annuale Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, mi sta a cuore richiamare l’attenzione sulla realtà dei migranti minorenni, specialmente quelli soli, sollecitando tutti a prendersi cura dei fanciulli che sono tre volte indifesi perché minori, perché stranieri e perché inermi, quando, per varie ragioni, sono forzati a vivere lontani dalla loro terra d’origine e separati dagli affetti familiari. Le migrazioni, oggi, non sono un fenomeno limitato ad alcune aree del pianeta, ma toccano tutti i continenti e vanno sempre più assumendo le dimensioni di una drammatica questione mondiale.
[…] L’età infantile, per la sua particolare delicatezza, ha delle esigenze uniche e irrinunciabili. Anzitutto il diritto ad un ambiente familiare sano e protetto dove poter crescere sotto la guida e l’esempio di n papà e di una mamma; poi, il diritto-dovere a ricevere un’educazione adeguata, principalmente nella famiglia e anche nella scuola, dove i fanciulli possano leggere, scrivere e fare i calcoli più elementari è ancora un privilegio per pochi. Tutti i minori, poi, hanno diritto a giocare e a fare attività ricreative, hanno diritto insomma ad essere bambini. […] Come rispondere a tale realtà? Prima di tutto rendendosi consapevoli che il fenomeno migratorio non è avulso dalla storia della salvezza, anzi, ne fa parte. Ad esso è connesso un comandamento di Dio: “Non molesterai il forestiero né lo opprimerai, perché voi siete stati forestieri in terra d’Egitto” (Es 22, 20); “Amate dunque il forestiero, perché anche voi foste forestieri nella terra d’Egitto” (Dt 10, 19). Tale fenomeno costituisce un segno dei tempi, un segno che parla dell’opera provvidenziale di Dio nella storia e nella comunità umana in vista della comunione universale. Pur senza misconoscere le problematiche e, spesso,  i drammi e le tragedie delle migrazioni, come pure le difficoltà connesse all’accoglienza dignitosa di queste persone, la Chiesa incoraggia a riconoscere il disegno di Dio anche in questo fenomeno, con la certezza che nessuno è straniero nella comunità cristiana, che abbraccia “ogni nazione, razza, popolo e lingua” (Ap, 7, 9). Ognuno è prezioso, le persone sono più importanti delle cose e il valore di ogni istituzione si misura sul modo in cui tratta la vita e la dignità dell’essere umano, soprattutto in condizioni di vulnerabilità, come nel caso dei minori migranti. […] Poiché si tratta di un fenomeno complesso, la questione dei migranti minorenni va affrontata alla radice. […] E’ assolutamente necessario, pertanto, affrontare nei Paesi d’origine le cause che provocano le migrazioni. Questo esige, come primo passo, l’impegno dell’intera Comunità internazionale ad estinguere i conflitti e le violenze che costringono le persone alla fuga. Inoltre, si impone una visione lungimirante, capace di prevedere programmi adeguati per le aree colpite da più gravi ingiustizie e instabilità, affinché a tutti sia garantito l’accesso allo sviluppo autentico, che promuova il bene di bambini e bambine, speranze dell’umanità.

Papa Francesco